Novembre 2022

2022-11-07 16:12:47 By : Ms. Tina Wang

Vietato l'accesso agli utenti NON autorizzati

Nuove importanti attrezzature donate da diverse realtà della società civile con una vera e propria task force, che da sempre sostiene la sanità romagnola, arrivano questa volta all’ospedale Ceccarini di Riccione, con l’obiettivo di potenziare ed innovare l’ambulatorio di ergometria e l’ambulatorio dei disturbi del sonno che fanno capo alla U.O. di Pneumologia provinciale, diretta dal Dott. Arcangelo Lazzari Agli. Per quanto riguarda l’ambulatorio di ergometria, si tratta in particolare di un tapis roulant treadmill medicale di ultima generazione, di Technogym, donato da "AsmAllergia Bimbi O.D.V."; di un Ciclergometro medicale Technogym, donato dall’Ordine degli Avvocati di Rimini e di un Ergospirometro per il test da sforzo cardiopolmonare con consumo di ossigeno, donato da parte della AIL Rimini OdV, grazie ad una campagna di una raccolta fondi della città di Rimini durante la emergenza da COVID 19. I tre strumenti costituiscono il nucleo centrale fondamentale delle attrezzature impiegate nell’ambulatorio di ergometria di Riccione, diretto dalla dott.ssa Alessandra Gennari. “ I test da sforzo sono utilizzati per valutare la capacità dei pazienti ad eseguire un lavoro fisico – ha affermato il dott.Lazzari Agli , direttore della UO Pneumologia - . Queste attrezzature sono impiegate per ottenere dati clinici fondamentali in ambiti diversi e per patologie o bisogni di diversa complessità. Tra questi, in particolare, vanno annoverati la valutazione ai fini della riabilitazione dei soggetti con LONG COVID, con sintomi respiratori dopo polmonite COVID correlata, la Valutazione pre e post operatoria per interventi di chirurgia maggiore toracica, addominale e bariatrica. E ancora è importante l’utilizzo ai fini della valutazione postoperatoria dopo interventi di cardiochirurgia, per calibrare il programma di riabilitazione e valutarne i progressi in collaborazione l’equipe della cardiologia, la Valutazione di atleti agonisti per il “return to play” dopo infezione polmonare da Covid. L’ambulatorio, che oggi può contare su un’ equipe composta da un medico pneumologo, un medico specialista in medicina dello sport e da una fisioterapista respiratoria, nel primo anno ha eseguito 135 test da sforzo cardiopolmonare e 50 test da sforzo sub massimali”. E ancora un importante attività che questa strumentazione consente, è inerente alla diagnostica dell’asma da sforzo nei pazienti pediatrici in collaborazione con i colleghi della pediatria: a tal proposito grazie alla possibilità di utilizzo del treadmill, questo esame è possibile anche su pazienti molto giovani. Valutazione per la riabilitazione dei pazienti con altre patologie polmonari (enfisema polmonare, malattie interstiziali). A tale ultimo proposito merita di essere ricordata una importante collaborazione con la Oncoematologia pediatrica di Rimini diretta dalla dott.ssa Roberta Pericoli, che mira a migliorare a 360° la qualità di vita dei piccoli pazienti in carico al reparto, sfruttando qualsiasi mezzo anche non farmacologico e in modo particolare la promozione dell’attività fisica. Si tratta del progetto Stronger 4 the future 2.0, uno Studio monocentrico, interventistico non farmacologico, per il miglioramento dello stile di vita, al quale il servizio di pneumologia di Rimini e Riccione hanno collaborato fornendo le competenze della dott.ssa Eva Bernardi medico specialista in medicina dello Sport, per l'effettuazione delle prove da sforzo cardiopolmonari utilizzando sia la strumentazione che ci è stata donata sia quella analoga della cardiologia di Rimini, attività che, grazie ai risultati favorevoli ottenuti, verrà riproposta per i prossimi anni. Il polisonnigrafo, donato da Distretto 209 Inner Wheel che invece è andato ad arricchire l’ambulatorio dei disturbi respiratori del sonno, diretto dalla dott.ssa Stefania Pezzi, permette di eseguire poligrafie notturne per lo studio delle malattie respiratorie durante il sonno in pazienti con capacità di collaborazione ridotta. Viene utilizzato elettivamente per le registrazioni poligrafiche notturne nel bambino, anche se può essere impiegato efficacemente nell’adulto. L’ambulatorio ha già studiato con questo apparecchio diversi pazienti pediatrici; gli esami effettuati hanno permesso di avere delle precise indicazioni sulla natura dei sintomi dei piccoli pazienti, indicazioni che hanno reso possibile, grazie ad una diagnosi raffinata, l’approccio terapeutico più appropriato. La cerimonia di consegna si è tenuta questa mattina, presso l’Ospedale Ceccarini di Riccione e ha visto la partecipazione della direttrice dell’Ospedale Bianca Caruso, del direttore di UO Pneumologia Lazzari Agli con la sua equipe medico-infermieristica, di Adele Marina Zoffoli, Assessora alla cultura del Comune di Riccione e dei rappresentanti di tutte le Associazioni ed Enti protagonisti delle importanti donazioni. “Si tratta di donazioni a beneficio dell’intera comunità – ha sottolineato la dott.ssa Bianca Caruso, Direttrice della direzione medica di Presidio ospedaliero – quale attestazione di fiducia nei confronti della nostra sanità e dei professionisti, che per troppo tempo sono stati impegnati senza sosta nel contrasto alla pandemia”. Si è unita ai ringraziamenti anche l’Assessora del comune, esprimendo apprezzamento sia come rappresentante delle istituzioni, ma ancor prima come cittadina, per la generosità e solidarietà espresse a sostegno della sanità locale dalle associazioni e dalla società civile. Anche da parte della Direzione dell’Azienda Usl della Romagna, un ringraziamento sentito per il generoso gesto a favore della sanità locale, che conferma la sensibilità che da sempre manifestano le associazioni Ail Rimini, Distretto 209 Inner Wheel e "AsmAllergia Bimbi ODV, insieme all’Ordine degli avvocati della provincia riminese, a Technogym e a tutti i donatori che hanno contribuito alla raccolta fondi, sostenendo le necessità assistenziali dell’Azienda Usl romagnola”.

Avanza al Pronto Soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena l’ultima fase dei lavori di ristrutturazione iniziati nel maggio scorso. Da lunedì 7 a venerdì 11 novembre saranno effettuati degli interventi di rifacimento della pavimentazione che comporteranno alcune limitazioni e la variazione dei percorsi interni alla struttura.

A causa della notevole riduzione degli spazi, l’accesso di accompagnatori in Pronto Soccorso sarà limitato ai casi strettamente necessari individuati dal personale sanitario ma rimarrà disponibile la struttura temporanea installata nel cortile esterno.

Per creare meno difficoltà possibili ai pazienti e agli operatori sanitari che continueranno ad operare nella struttura, l’intervento verrà suddiviso in diversi step che permetteranno di utilizzare gli spazi via via riqualificati.  L’Azienda si scusa con i cittadini per gli eventuali disagi.

Effettuato dall’équipe di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, presso l’Ospedale Infermi di Rimini, un intervento endoscopico senza precedenti su un piccolissimo paziente. L’intervento è stato condotto dal dottor Marco Di Marco, direttore dell’Unità operativa, assistito dalla dott.ssa Maria Luisa Bianchi e dagli infermieri Manuel Marchesciano e Giustino Davide Lapenna, coadiuvato dai colleghi della Chirurgia Pediatrica Veronica Carlini, Francesco Italiano e Simona Straziuso con assistenza anestesiologica della dott.ssa Francesca Masciopinto. “Il bimbo, seguito dalla U.O. di Chirurgia Pediatrica diretta dal dr. Vincenzo Domenichelli, dove era stato operato alla nascita per atresia esofagea long gap, aveva subìto già due interventi chirurgici per la correzione di tale difetto e presentava una stenosi (chiusura) fibrotica completa dell’esofago medio. Tale condizione – spiega il dottor Di Marco - gli impediva qualsiasi forma di nutrizione orale, possibile solo attraverso il precoce posizionamento di una gastrostomia, procedura che prevede l’inserimento, attraverso la parete addominale, di un tubicino direttamente nello stomaco.” “Considerando l’età del piccolo – prosegue il medico - ci siamo trovati di fronte ad una situazione decisamente critica e inaspettata, che richiedeva una scelta: interrompere la procedura, inviare il bimbo verso un ulteriore intervento chirurgico ricostruttivo, o tentare una strada particolarmente delicata e complessa, poi effettivamente percorsa, che consisteva nel forare la stenosi in modo da creare una via che ci avrebbe permesso di utilizzare tutti gli accessori di cui disponevamo per procedere con l’intervento. Siamo quindi riusciti a bucare progressivamente la stenosi e ad oltrepassarla con un filo guida su cui abbiamo, successivamente, posizionato un dilatatore a palloncino, comunemente utilizzato dai cardiologi per il trattamento degli infarti con le procedure di angioplastica coronarica. Dopo aver dilatato la stenosi, abbiamo completato il trattamento con il posizionamento di una protesi metallica autoespansibile e rimuovibile, lunga pochi cm e larga appena 6 mm, con l’obiettivo di mantenere la pervietà del viscere appena ottenuta con la dilatazione.La scelta di questa strategia, resa possibile dall’elevato grado di competenza di tutte le équipe coinvolte e dalla notevole esperienza endoscopica maturata nel tempo dall’équipe di gastroenterologia, si è rivelata vincente. I controlli radiologici, ai quali il piccolo paziente si è sottoposto nei giorni e settimane successive all’intervento, mostrano la persistenza della protesi nella sua posizione di rilascio, che le permetterà così nelle prossime settimane di lavorare per il mantenimento della pervietà dell’esofago.” “L’eccezionalità dell’intervento - sottolineano gli operatori- risiede nella complessità e delicatezza della procedura stessa, effettuata in un così piccolo paziente e con l’utilizzo di accessori comunemente impiegati per l’adulto e riadattati al particolarissimo caso. La vicinanza inoltre rispetto all’area trattata di strutture anatomiche cruciali come l’aorta e la trachea hanno reso l’intervento ancora più delicato. Per quanto di nostra conoscenza, dopo attenta revisione della letteratura scientifica, è la prima volta che un intervento endoscopico di questa portata e con queste caratteristiche è stato compiuto nella nostra Regione, e forse in Italia, almeno nell’ultimo decennio. Il piccolo paziente al momento sta bene, anche se il suo percorso di cura è ancora lungo. Speriamo che questo primo e faticoso step possa rappresentare l’inizio di una strada su cui correre felice, in futuro, insieme ai suoi amici.“

Anche quest’anno, il 14 novembre, si celebrerà la Giornata mondiale del Diabete. E’ passato un secolo dalla intuizione di Grant Banting, ricercatore canadese nato proprio il 14 novembre, che per primo ipotizzò di utilizzare estratti pancreatici per la cura del diabete di tipo 1. Da allora milioni di persone sono state salvate grazie a questa straordinaria scoperta, che rappresenta una delle tre più importanti scoperte della medicina insieme a vaccini e penicillina.

Ogni anno questa celebrazione offre spunti di riflessione su diversi aspetti dell’assistenza alle persone con diabete. In particolare, quest’anno, si vuole richiamare l’attenzione sull’accesso alla cura e sull’accesso alle emozioni. In Romagna il 7.5% della popolazione vive con il diabete, oltre 83.000 persone, di queste più di 2000 vivono con il diabete di tipo 1 e 300 sono i piccoli pazienti seguiti dai servizi di diabetologia pediatrici. “Per fornire assistenza a queste persone, commenta il dott. Paolo Di Bartolo, direttore del Servizio di Diabetologia di Ravenna, l’Azienda USL della Romagna ha una Rete assistenziale che coinvolge oltre alle Associazioni di persone con diabete, team di professionisti della salute composti da infermieri, podologi, dietisti, psicologi, medici di medicina generale, pediatri, diabetologi che operano sia sul territorio, sia presso servizi specialistici dedicati”.

Nel ravennate la Giornata è promossa da Associazione Diabetici Ravennate, Croce Rossa Italiana, U.O. di Diabetologia di Ravenna e Lions della provincia di Ravenna. Volontari dell'Associazione e CRI, personale medico ed infermieristico saranno a disposizione per fornire informazioni e sensibilizzare sulla prevenzione del diabete.

Anche il Dipartimento di Sanità Pubblica collabora, come di consueto, con la presenza di assistenti sanitari e dietisti,  fornendo consigli sui corretti stili di vita e indicazioni sull' opportunità  di praticare attività fisica e adottare una alimentazione salutare

Questi i luoghi e le giornate:

Il calendario delle iniziative previste negli altri ambiti aziendali, in corso di definizione, sarà  comunicato a breve

Mercoledì 2 novembre, presso l'Ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì, è stata eseguita una donazione multiorgano e multitessuto a cuore fermo (fegato, reni, tessuto osseo, cornee e cute), che ha consentito a più pazienti di ricevere in dono una nuova vita.

La donazione è stata gestita dal Coordinamento locale del procurement di organi e tessuti dell'Ospedale di Forli, diretta dal Dr. Francesco Landi, dall'Infermiera di coordinamento Valentina Morena e dal coordinamento Aziendale al procurement di organi e tessuti dell' Ausl Romagna, diretto dal Dr. Andrea Nanni e Infermiere di coordinamento aziendale, Manila Prugnoli. “Il tutto – spiegano gli operatori - è stato possibile grazie al gesto di grande altruismo della famiglia del paziente deceduto, che ha dato il consenso alla donazione, salvando altre vite. La donazione di organi e tessuti a cuore fermo è una pratica estremamente complessa, che vede il coinvolgimento di molti professionisti, medici ed infermieri della Rianimazione e Sale Operatorie, chirurghi generali, vascolari, radiologi interventisti e tecnici di radiologia. Essa comporta anche la necessità di utilizzare una tecnica di circolazione extracorporea, la Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ECMO), procedura che ha coinvolto l' équipe ECMO della Rianimazione di Cesena, diretta dal Dr. Vanni Agnoletti, grazie alla consolidata collaborazione tra la Rianimazione di Forlì, diretta dal Dr. Stefano Maitan e quella cesenate.”

E’ inarrestabile  l’impegno dell’Associazione Qualcosa di grande per i piccoli, che nei giorni scorsi ha consegnato alla Dott.ssa Roberta Pericoli, Responsabile del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infermi di Rimini, un significativo  quantitativo di giocattoli per tutte le età, da distribuire ai bambini ricoverati .

“L’acquisto dei giocattoli – afferma Grazia Gori, rappresentante dell’Associazione -  è stato reso possibile grazie ad una donazione fatta all’Associazione da Luigi Ruscelli, un privato cittadino che ha voluto compiere un gesto di solidarietà in memoria del padre Ruscelli Edoardo, con l’obiettivo di aiutare i bambini ricoverati, ad affrontare le cure  con minore angoscia, consentendo ai piccoli pazienti di distrarsi giocando””  La delegazione, composta dal donatore, da Grazia Gori e alcuni membri dell'associazione, è stata  accolta dalla Dott.ssa Roberta Pericoli responsabile dell’Oncoematologia pediatrica insieme ad  alcuni operatori della sua equipe.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna e dei professionisti, un sentito ringraziamento all’Associazione “Qualcosa di Grande per i piccoli” e a tutti i donatori, per questa ennesima donazione, che si va ad aggiungere alle altre ormai innumerevoli iniziative solidali  intraprese in questi anni dall’Associazione cesenate, a sostegno del percorso di umanizzazione delle aree pediatriche, all’interno delle strutture sanitarie di tutta la Romagna.

Nella pratica clinica dell’urologo la patologia prostatica rappresenta sicuramente una sfida importante che richiede un costante impegno e costante studio delle innovazioni sia in termini diagnostici che terapeutici. La via che porta ad una corretta diagnosi e ad un adeguato trattamento, tuttavia, spesso può presentarsi impervia e densa di imprevisti. “In ragione della grande variabilità e complessità dei quadri clinici che si possono presentare, spiega Salvatore Voce, direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale di Ravenna, abbiamo immaginato che ciascun urologo, durante questo convegno si “svesta” temporaneamente del proprio camice ed indossi una “tuta spaziale” per intraprendere una vera e propria missione sul “pianeta prostata”. Non a caso, abbiamo dato al convegno il titolo “ Mission Prostate Planet”.  La “missione” che abbiamo immaginato si snoda su tre aspetti principali: l’inizio del viaggio, rappresentato dalle patologie infettivo-infiammatorie prostatiche. La missione prosegue nella seconda fase  con lo studio della patologia prostatica benigna con i sintomi delle basse vie urinarie associate e termina con un viaggio verso la parte nascosta ed oscura del pianeta rappresentata dal carcinoma prostatico”.Nella prima parte del viaggio sarà indagato l’approccio a tali patologie con le terapie convenzionali che spesso si trasforma in un vero “challenge per l’urologo” e pertanto cercheremo di comprendere come la genomica e la nutraceutica possano contribuire a risolvere quadri spesso difficili da trattare con le terapie convenzionali. Si cercherà inoltre di comprendere il nesso tra infiammazione e disfunzione erettile, argomento da sempre dibattuto nei principali palcoscenici urologici. La missione prosegue, nella seconda fase, con lo studio della patologia prostatica benigna e dei Lower Urinary Tract Symptomps associati. In questa sezione gli spaceman saranno impegnati in relazioni incentrate sia sulle terapie convenzionali per i LUTS secondari ad iperplasia prostatica che sulla nutraceutica ed il suo corretto impiego. Sul “lèit motiv” del presente versus futuro, in termini di trattamento chirurgico, verranno affrontati i temi delle nuove tecniche mini-invasive e quale ruolo possono attualmente ricoprire, senza tuttavia dimenticare le tecniche chirurgiche open che, seppur ormai appannaggio dell’urologo da più di un secolo, rivestono ancora un ruolo attuale. La missione terminerà con un viaggio verso la parte nascosta ed oscura del pianeta: il carcinoma prostatico. In tale contesto gli spaceman, coordinati dai flight directors, si confronteranno sulle principali problematiche come le innovazioni tecnologiche (risonanza magnetica multiparametrica ed i nuovi marker oncologici) e sul loro impatto in termini di detection rate. Si tratterà inoltre della problematica del paziente anziano con tumore della prostata, della possibilità di preservare la funzione sessuale nel paziente prostatectomizzato e, per concludere ,del trattamento del paziente “hormono sensitive”. Il tutto con la speranza di poter arricchire tutti i partecipanti a congresso, conducendoli attraverso le pioggie di asteroidi verso il “mare della tranquillità “ La giornata di lavoro congressuale terminerà con l’espletamento delle procedure ECM.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 24 al 30 ottobre (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 3.843 positività (19.5%) su un totale di 19.699 tamponi (molecolari e antigenici). Questa settimana si registra un ulteriore calo delle nuove positività in termini assoluti (-1230) e percentuali. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in calo rispetto alla settimana precedente e in totale sono ricoverati 134 pazienti, tra questi 5 sono in terapia intensiva.

Lunedì 7 novembre, durante il programma Tg 2 Medicina 33, alle ore 13.50, su Rai 2, andrà in onda un servizio sulla Banca della Cute dell' Emilia Romagna, diretta dal dottor Davide Melandri. Il servizio è stato realizzato presso il Laboratorio di Pievesestina da Giorgio Pacifici, Caposervizio della Redazione Scienze del Tg2, con la collaborazione in loco della giornalista scientifica Tiziana Rambelli.

TG2 Medicina 33, condotto da Laura Berti, è il rotocalco che racconta il mondo e le novità in campo medico, curato dalla redazione del Tg2. É possibile vedere TG2 Medicina 33 in live streaming online attraverso il sito web ufficiale del Tg2. Il programma, servendosi di servizi, approfondimenti, interviste agli esperti del settore, news e curiosità si pone l’obiettivo di informare i telespettatori e coloro che seguono le edizioni on demand sul web sulle ultime frontiere della medicina e sui consigli degli esperti per proteggere la propria salute. 

In Italia ogni anno avvengono circa mille trapianti di pelle, nella maggiorparte dei casi per ustioni, ma ci sono anche gravi patologie dermatologiche che richiedono queste terapie. La Banca della Cute della Regione Emilia - Romagna è una delle cinque banche italiane di riferimento certificate dal Centro Nazionale e Regionale Trapianti per la distribuzione di tessuto cutaneo e svolge, ormai da anni, la sua attività distribuendo cute non solo in Regione ma anche su tutto il territorio nazionale. Al pari delle altre Banche dei Tessuti, anche la Banca della Cute di Cesena confluisce nell’AIBAT (Associazione Italiana Banche dei Tessuti). La Banca Cute RER è un laboratorio specializzato nella lavorazione-conservazione- stoccaggio-distribuzione di tessuto cutaneo ottenuto da donatore cadavere Multi-Tessuto (MT) e Organi-Tessuti (OT) e serve un bacino di utenza di circa 5 milioni di abitanti. Dal 2006 ha inoltre incrementato la propria attività nell’ambito della Medicina Rigenerativa e della Bioingegneria tessutale e ha avviato una sezione dedicata all'Attività di Ricerca Clinica. Dal 2009 la Banca Cute RER lavora il tessuto cutaneo in ambienti a contaminazione controllata dedicati presenti all’interno della Cell Factory, istituita dalla regione Emilia Romagna con specifica delibera (Prot. 32/09 delibera 26 Gennaio 2009) presso l’Azienda AUSL della Romagna. La Cell Factory è una officina di produzione di cellule e tessuti a scopo trapiantologico costituta da ambienti a contaminazione controllata certificati secondo le normative europee delle Good Manufacturing Practice (GMP); è dotata di 5 laboratori GMP - classe D e 3 laboratori GMP - classe B. Adiacente alla Cell Factory, si trova il Settore di Criobiologia, un’area dotata di sistemi tecnologici validati per il criocongelamento a discesa programmata e la conservazione di ogni singolo prodotto confezionato e sigillato in camera bianca. Dal 2022 è attiva anche una funzione di banking del tessuto adiposo autologo che viene lavorato, convalidato e stoccato per fine trapiantologico presso la Banca della Cute, avvalendosi di una tecnologia di crioconservazione e scongelamento del tessuto adiposo brevettata da Lipobank secondo i più alti standard di sicurezza e sterilità certificati da Organismi Notificati di Importanza internazionale (TUV).

EVENTO in presenza, Sede: Chiesa dei Servi, Spazio Convegni Casa Artusi, Via Andrea Costa, 27 - 47034 - Forlimpopoli (FC)

RESPONSABILE SCIENTIFICO: Alessandro Repici, Rozzano, MI

DIRETTORE DEL CORSO: Carlo Fabbri, Forlì - Cesena

Il corso nasce con l’obiettivo di presentare le più recenti innovazioni cliniche e tecnologiche nell’ambito delle patologie colorettali di competenza endoscopica. Il format del corso prevede la combinazione di procedure endoscopiche, presentazioni frontali e dibattiti con gli esperti in modo da poter fornire un aggiornamento puntuale ed esaustivo dei temi collegati alla diagnosi e alla terapia endoscopica.

Ospite internazionale: Michal F. Kamiński The Maria Sklodowska-Curie Memorial Cancer Center and Institute of Oncology – Warsaw

ID evento - 359569 | Crediti formativi - 3

L’evento è stato inserito nel piano formativo 2022 nell’ambito del Programma Nazionale E.C.M. (Educazione Continua in Medicina). Il Corso è destinato alla seguente figura professionale: Medico Chirurgo; discipline: Gastroenterologia, Chirurgia Generale, Medicina Interna, Infermiere, e riconosce 3 crediti formativi per l’evento in presenza.

Il Corso residenziale è a numero chiuso e prevede il numero massimo di 50 partecipanti. L’iscrizione al Corso è gratuita. Per iscriversi: www.areaqualitagroup.com

Il corso sarà trasmesso in live streaming qui sulla piattaforma ENDOSCOPYONAIR.com. La registrazione è gratuita, ed accessibile e sempre e da qualunque device. Per la partecipazione al corso in modalità online non è prevista l'assegnazione di crediti ECM.