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2022-11-07 16:11:05 By : Mr. Junrong Fu

Da oltre cento anni, il camice è il simbolo della professione medica: questo essenziale indumento, non ha solo una valenza emblematica, ma una precisa funzione igienica.

Andiamo dunque ad approfondire il mondo dei camici sanitari, per capire come scegliere il camice sanitario migliore e quali caratteristiche dovrebbe rispettare.

Il camice sanitario non è un semplice camice da lavoro, ma risponde a specifiche esigenze d’igiene e pulizia, le quali variano in base al contesto in cui dev’essere utilizzato.

Nelle strutture ospedaliere, i camici sono anche divenuti un modo per individuare a prima vista il ruolo dell’operatore che si ha di fronte: ai medici è riservato il classico camice bianco, mentre le divise con bordo rosso sono quelle del coordinatore infermieristico e quelle col bordo blu vengono indossate dagli infermieri.

I camici dei medici, i quali spesso presentano un taschino col nome del dottore, in origine erano neri: col tempo, questo colore è stato abbandonato in favore del bianco, in quanto più facile da lavare e trattare ad alte temperature per eliminare i batteri. Inoltre il bianco fa risaltare di più eventuale sporcizia.

La sala operatoria è un ambiente reso completamente asettico e anche il camice fa la sua parte in questa procedura, denominata asepsi.

Così come i guanti e tutti gli attrezzi chirurgici, il camice deve venire sterilizzato, ecco perché si cambia dopo ogni singola operazione.

Nella sala operatoria, il medico e gli infermieri indossano camici di colore verde per una precisa motivazione: il rosso del sangue è un colore che balza alla vista, rimanendo impresso nella retina per molto tempo.

Il verde annulla tale effetto visivo, consentendo di non affaticare la vista: se si usassero camici bianchi, gli operatori continuerebbero a staccare lo sguardo dalla ferita e ciò influirebbe sul lavoro.

Spesso sul web ci si imbatte in camici dal prezzo irrisorio e dalla qualità non certificata: è meglio stare alla larga da tali prodotti, imparando come individuare correttamente le migliori offerte camici sanitari.

I camici indossati dal personale sanitario, si dividono in tre tipologie principali: camici isolanti monouso, indumenti protettivi monouso e camici chirurgici monouso.

I camici isolanti vengono utilizzati per evitare la contaminazione di sangue, fluidi corporei e sostanze varie, ma anche per proteggere i pazienti a rischio infezione: come indicato dal nome, si usano solo una volta per poi cambiarli.

Li indossa chi transita in reparti delicati, come ad esempio quelli della terapia intensiva, ma anche i pazienti che necessitano di isolamento.

Gli indumenti protettivi monouso sono più usati nel caso di malati infetti, al fine di difendere medici e infermieri dal contagio, mentre i camici chirurgici fungono da barriera protettiva per entrambe le parti e sono sterilizzati.

Andando per ordine, i camici di isolamento sono in genere fabbricati in TNT, o tramite l’ausilio di filati plastici, i quali impediscono alle sostanze di penetrare nel tessuto del capo.

Gli indumenti protettivi monouso sono regolati da una normativa che vuole una parte di sopra col cappuccio e quella di sotto coi pantaloni, o in alternativa una tuta unica. Sono impermeabili e dotati di elastici, per stringerli a polsi e caviglie.

Infine, i camici chirurgici devono essere impermeabili, sterili e possedere gli stessi elastici.

Tutte e tre queste tipologie di camice sanitario devono essere resistenti ad abrasioni, strappi e rotture.

Spesso e volentieri è l’ospedale o la clinica a rifornire di camici medici e infermieri, ma potrebbe anche capitare di necessitare di un nuovo camice, per esempio se quello precedente ormai è logoro, oppure per avere un ulteriore cambio.

In rete esistono diverse migliori offerte camici sanitari, ma bisogna fare attenzione, prima di ordinarli, a determinate caratteristiche.

Ecco alcuni consigli utili per scegliere i migliori camici sanitari.

Un ottimo camice sanitario, dovrebbe essere conforme alle normative di igiene e sicurezza, cruciali negli ambienti ospedalieri, ma anche garantire praticità e comodità nei movimenti.

Un camice di scarsa qualità, si riconosce dalla trama del tessuto ispessita e troppo rigida o al contrario sottilissima, dalle fibre che si usurano facilmente, dall’impossibilità di lavarlo e dalla tendenza a restringersi nel corso del tempo.

Particolare attenzione dovrebbe poi esser posta alle rifiniture: esse devono tenere senza strapparsi, congiungere per bene le parti del capo ed essere curate anche nelle parti interne.

Un buon camice dovrebbe inoltre possedere la giusta lunghezza, in modo da coprire adeguatamente il corpo.

Questo aspetto consente di muoversi a dovere col camice indosso, ecco perché bisogna tenere presente che esistono dei camici leggermente più stretti.

Più la mansione da svolgere sul luogo di lavoro è dinamica, più è consigliato scegliere un modello di camice che si adegui: ci riferiamo anche alla forma.Ad esempio un camice con la canonica forma a cilindro, stringerà sui fianchi.

Si può propendere per materiali classici, come cotone o misto-cotone, oppure optare per materiali più innovativi.

L’importante è che il tessuto sia di buona qualità, meglio ancora se ha proprietà traspiranti.

Un capo professionale dura nel tempo e permette anche di risparmiare economicamente.

Per quanto riguarda la durata di utilizzo, è correlata in modo diretto alla propria mansione.Ricordiamo che non solo i dottori indossano il camice, ma anche altre categorie, come i farmacisti.

In molti scelgono di orientarsi verso brand più conosciuti perché desiderano affidabilità: in effetti i camici da lavoro migliori dovrebbero resistere alla prova del tempo, e sostenere lunghi orari lavorativi.

Nella sua totalità il capo deve aderire alle normative vigenti, soprattutto nell’ottica dell’igiene in contesti particolari, come quello della sala operatoria, dove ogni cosa deve essere assolutamente sterilizzata.

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