Camici, i dispostivi di protezione individuale per la protezione del corpo

2022-11-07 16:14:44 By : Ms. Nancy Li

Pubblicato il 15.04.20 di Giacomo Sebastiano Canova Aggiornato il 21.04.20

La trasmissione per contatto è la più importante e frequente modalità di trasmissione delle infezioni nosocomiali e viene solitamente suddivisa in due sottogruppi: contatto diretto (richiede un contatto diretto persona/persona fra un ospite suscettibile e una persona infetta o colonizzata) e contatto indiretto (presuppone il contatto fra un ospite suscettibile ed un oggetto contaminato che funge da veicolo intermedio). Tra i dispositivi di protezione individuale per la protezione del corpo citiamo: camice in TNT chiuso al collo e ai polsi, camici in TNT con rinforzi anteriori e grembiule in PVC a protezione anteriore.

Camici, dispositivi di protezione individuale per la protezione del corpo

Protezione della contaminazione della divisa e della cute del personale dall’esposizione di sangue e/o altri liquidi biologici

In riferimento alla modalità d’uso, il camice viene spiegato afferrando i lembi nel punto in cui sono inseriti i lacci e lasciando cadere il resto per gravità. Va indossato con l’apertura nella parte posteriore e le cuciture all’esterno e deve essere correttamente allacciato sia al collo sia alla cintola.

Si consiglia di eseguire dei nodi a fiocco che in fase di vestizione sono più facili da sciogliere. Per quanto riguarda la misura, ne va scelta una che sia abbastanza lunga da coprire le gambe, con le maniche lunghe ed i polsini elastici.

Il camice va rimosso con attenzione, perché è probabile che sia contaminato, soprattutto nella parte anteriore. Slacciati i lacci, bisogna afferrarlo per i lembi superiori, lo si sfila rivoltando le maniche su sé stesse.

Il camice va poi ripiegato in modo che la parte anteriore sia rivolta verso l’interno, in modo da poterlo maneggiare toccando solo la parte interna, pulita. In tutte queste fasi si deve evitare di scuotere il camice.

Gli indumenti monouso devono essere indossati una sola volta e poi gettati nel contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, seguendo le procedure specifiche previste per il luogo dell’intervento.

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